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Margini di guadagno più alti per le lavanderie a gettone con impianto a vapore

Le lavanderie automatiche sono ormai riconosciute come un investimento ideale per tutti coloro i quali, sfiduciati dai bassi rendimenti di altri strumenti, come i titoli di stato, o all’opposto dagli eccessivi rischi rappresentati da altri, come i titoli di borsa, cerchino comunque un modo di elevare il proprio reddito mensile con un introito costante. A renderle tanto vantaggiose sotto questo profilo è la totale libertà che le lavanderie a gettone garantiscono: l’imprenditore non deve neppure essere presente, e può quindi comodamente affiancarle alla propria attività quotidiana.

La domanda legittima su quali margini permetta questo genere d’attività richiede però una risposta complessa, in quanto dipende naturalmente dal confronto fra due fattori: i ricavi e i costi. I ricavi, naturalmente, sono difficili da calcolare in maniera generica: tante sono le variabili, dalla zona, al tipo di popolazione, al passaggio, fino alle altre attività commerciali presenti nella zona e alla facilità di parcheggio, giusto per nominare le più banali. È più semplice, sicuramente, ragionare sui costi, che si riducono normalmente – esclusi, ovviamente, gli investimenti iniziali – a due voci, ossia il costo d’affitto e quello per i consumi energetici. Proprio su quest’ultima voce, oggi, è possibile operare una riduzione significativa ed efficace, grazie all’introduzione degli impianti a vapore.

Gli impianti a vapore per lavanderie infatti vanno a dare una soluzione a quello che è, da sempre, il più grande ostacolo al raggiungimento di margini entusiasmanti con questo tipo di attività, ossia, appunto, i costi energetici. La liberalizzazione del mercato non ha purtroppo, al momento, ancora portato a tariffe che siano veramente vantaggiose per chi ha intensi consumi, e questo colpisce in maniera particolare proprio le lavanderie a gettone, le quali consumano – per il riscaldamento dell’acqua e ancor di più per il funzionamento degli essiccatoi – grandissimi volumi di energia. Non potendo operare direttamente sulle tariffe, perciò, la sola possibilità è quella di ridurre tali consumi, mantenendo però costanti le prestazioni offerte e i risultati finali di igiene e perfetta asciugatura del bucato. E proprio questo è il risultato che si ottiene con l’installazione di un impianto a vapore per l’alimentazione energetica dell’intera lavanderia automatica.

Nei sistemi tradizionali, ossia quelli elettrici, sono appunto delle resistenze elettriche a riscaldare sia l’acqua per il lavaggio, che può dover essere portata anche a temperature notevoli, sia i cestelli delle asciugatrici: il consumo risulta molto elevato, e soprattutto limita la lavanderia ad un numero molto contenuto di macchinari per non superare i limiti di consumo previsti da un contatore di dimensioni e costi commisurati alla natura dell’attività.

Ma in che modo gli impianti a vapore per lavanderie risolvono il problema dei consumi energetici?

È presto detto. Efficienza degli impianti, poco calore disperso  con recupero dell’energia al fine del ciclo di lavoro, utilizzo di macchine nate per il funzionamento a vapore,  know -how dell’azienda maturato da decenni nel settore, esperienza amministrativa per la gestione contrattuale acquisto e gestione dell’enrgia.

Inoltre un self-service, con dotazione standard con impianti a vapore, E’ SCALABILE ovvero all’aumentare della clientela puoi aggiungere altri macchinari senza dover incrementare i contratti di fornitura dell’energia.

Non a caso i temi d’attualità sono focalizzati a come usare intelligentemente le fonti energetiche.

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